Ho perso l’autopsicologica ignoranza
con armi invisibili una vera mattanza
ho perso il quotidiano aiuto
che forse non avevo mai voluto
la disciplina asiatica
si è rivelata di sentimenti statica
ho perso l'illusione di ricchezza
spesa in nefandezza
ho perso l’ambita posizione
di moglie oca del padrone
ho perso la sopravvalutata bellezza
lo psichiatra l’ha gettata nella monnezza
ho perso la carrera per la via
in fondo non era mai stata mia
ho perso l'impero in espansione
come l’ovest opulento retto su una bolla di sapone
ho perso i progetti piccolo-borghesi
i denari altrove sono stati spesi
ho perso la speranza nel mio mattone
forse da sempre era stata un’illusione
ho perso il salice piangente
abbattuto dal vento, ma non nella mia mente
foglie e rami curvi pieni di ricordi
ombra di avvenuti e desiderati bagordi
riparo dall’umana bruttezza
verde rifugio d’immensa bellezza
ho perso il profumo del gelsomino
soffocato dalle feci dei micetti del vicino
ho perso l’ira nel combatter tenzone
ma non la tenacia del giusto secondo ragione
ho perso il credito illimitato
ma me lo ero forse meritato?
ho perso ogni settimana lo psichiatra
ma può darsi che non fossi l’unica malata
ho perso il potere
o si fonda sulla forma del mio sedere?