Tuesday, February 15, 2022

Ode per Aretium

 Ode per Aretium


Aurea Aretium

Aretium d’Aurum



Moderna pòlis aurea

Si sa anche senza laurea


 

Ma l’aura aurea

è talora aria rea



lo sanno a memoria

Perfino gli ignari della storia



Trionfo dell’industria orafa mondiale

di piccole aziende e laboratori un pullulare



Spuntate a corollario intorno a inquinanti ma sofisticate

Fabbriche d’oreficeria da una famiglia in genere comandate 



Costruzioni prive d’estetica

Può chiederlo chi manca anche d’etica?




I compro oro 

fingon serio lavoro



invece lavano i soldi

Di tutti i manigoldi



Un giorno anche un pallone d’oro è arrivato

Al miglior calciatore dell’anno l’avean rubato



E dove si fonde per farne oro nero

Che ad Aretium si affina non è certo un mistero



Insieme a corrotti e ricettatori

Ci sono anche abili imprenditori



tra gli aretini illustri splende il Bertelli

Che veste anche quelli meno belli



Conosciuto meglio come Prada

Incarna il lusso estremo dovunque vada



Poi nella provincia è nato anche l’eterno giullare

Roberto Benigni che non si può che amare



Ha celebrato Aretium in un film capolavoro 

Mostrando dove sta davvero l’oro



Nell’amore ad ogni costo

Il protagonista è un tipo proprio tosto



Saltella di gioia come avesse l’ali

Gli schifosi disonesti cercan solo paradisi fiscali



Oro sottotitolo o trasportato illegalmente 

Solo per questo alcuni usan la mente






Perché ignorar tal glorioso passato non capisco 

negli ’80 per adattarsi alla disco?



a infiorettare il Chianti 

di comignoli fumanti



l’Arno di liquami nel tempo inalterabili

regalo ai posteri di seguiti irreversibili



gli antenati Etruschi ci avean lasciato l’arte

O erano alieni venuti da Marte?



Monili, sculturine, vasellame, gioielli preziosi

Che anche noi moderni cerchiamo di fare sfiziosi



la non bellicosità la gioia di vivere

A pensar l’odierna Aretium mi vien da ridere



i vantaggi della collaborazione tra popoli

devi ripensarla membro della dodecapoli



Se d’arte e oro vuoi vedere un misto

Devi saltare  indietro al 280 avanti Cristo



Immagina sesso libero e pace

La donna importante, nei secoli a venire tace



la fiducia nel prossimo come postulato

Prima che dei pecorai attuassero il loro mandato



Con la mania di sottomettere dei complessati

O di quelli che da infanti han vessati



C’e chi ama la vita come lui

Invece di voler peggiorare quella altrui




Della sua importanza non dubitate

L’aretino Gaio Cilnio Mecenate 



Già nel 68 prima di Cristo protettore

D’artisti e scienziati primo finanziatore



Per via dell’antonomasia 

Par che il suo nome in varie lingue nome comune sia



Poi quasi un millennio bisogna aspettare

Per avere ad avere ad Aretium la moderna notazione musicale



Un certo Guido Monaco come un bagliore 

Pensò di scrivere la musica in un modo migliore



Intorno al Mille era solo triste e religiosa

Oggi si scrive così anche quella spassosa



Bisogna arrivare fino al Milletrecento

Per sentir cambiare il vento



Francesco Petrarca come poeta e scrittore

dell’umanesimo può dirsi precursore



Colto moderno che usava latino e volgare

Contribuendo ad un uomo nuovo formare



filosofo e filologo antropocentrico

Dell’italiano fautore autentico



La lingua etrusca non si riesce a decifrare

Mi consolo: cosi non si potrà censurare



Menomale che alcuni re e clerici che avevano denari

Con un altro d’Aretium non sono stati avari




Michelangelo nacque infatti a Caprese

Gli chiesero di dipingere una cappella a braccia stese



E lui raccontò la bibbia con una trafila di affreschi

I sublimi disegni oggi si chiamano michelangioleschi



Figure umane tridimensionali

Fanno posto a fantasie religiose irreali



A Firenze gli dettero un gran pezzo di marmo sciupicchiato

Volevano una statua per ornare un santo porticato



Ma lui invece di un David per il Duomo

Ci vide intrappolato il perfetto uomo



Del corpo maschile sublime rappresentazione

Difficile resistere alla tentazione



Poi Pier della Francesca artista matematico

Che all’inizio del 400 pensò qualcosa di pratico



Disegnar bene a che serviva

Se non si tenea conto della prospettiva



Un’arte piena di mutamenti radicali

Come notò un altro aretino: Giorgio Vasari 



Lui volle solo scriverli e metterli da parte

Divenendo il primo storiografo dell’arte



Poi che dire, con la Signoria Medici

Che pur preferisco a tutti i clerici



L’antica Aretium è stata messa sotto la sottana

Del prospero Granducato di Toscana.













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